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Informatica

L'informatica è la scienza che si occupa del trattamento dell'informazione mediante procedure automatizzabili. In particolare ha per oggetto lo studio dei fondamenti teorici dell'informazione, della sua computazione a livello logico e delle tecniche pratiche per la sua implementazione e applicazione in sistemi elettronici automatizzatidetti quindi sistemi informatici.

Il termine "informatica", contrazione di informazione automatica, deriva dalla lingua tedesca informatik ed è stato coniato nel 1957 da Karl Steinbuch nel suo articolo Informatik: Automatische. Informationsverarbeitung, poi ripreso da Philippe Dreyfus nel 1962 col libro Informatique.

L'etimologia italiana della parola "informatica" proviene dal francese, dalla compressione di informatique (ation électronique ou autom), e sicuramente Philippe Dreyfus, che per primo utilizza nel 1962 il termine informatique (informatica) voleva intendere il trattamento automatico dell'informazione mediante calcolatore (naturale o artificiale). Da notare il fatto che in lingua inglese non esista l'equivalente di "informatica" ma venga utilizzato il termine "computer science" che, ad ogni modo, presuppone l'esistenza della figura dello scienziato e del ricercatore interessato all'approfondimento della conoscenza della tecnologia dell'elaborazione. 

È importante anche notare il differente significato di origine tra queste tre lingue nel denominare lo strumento base dell'informatica:

  • elaboratore (o calcolatore), in italiano, per le sue svariate capacità di elaborazione;

  • ordinateur, in francese, a sottolineare le sue capacità di organizzare i dati (oggi le informazioni);

  • computer, in inglese, letteralmente calcolatore, in diretta discendenza delle calcolatrici, prima meccaniche, poi elettromeccaniche, poi elettroniche.    

È importante tenere a mente che, a dispetto di quanto molto comunemente si ritiene, quella dei computer non è affatto classificabile come intelligenza. L'elaboratore non fa altro che eseguire istruzioni preventivamente "impartitegli" da un essere umano. Ciononostante, il computer è diventato insostituibile nei campi più disparati della vita e della scienza, grazie alla velocità di calcolo e alla notevole flessibilità della sua architettura-tipo, il modello di Von Neumann.

Una branca specifica dell'informatica, l'intelligenza artificiale (IA), si occupa di creare tecniche, algoritmi e programmi atti a simulare processi di pensiero e ragionamento. Queste tecniche non sono meno algoritmiche e deterministiche nei loro esiti di quelle usate in altri settori dell'informatica, e tuttavia hanno il potenziale di catturare conoscenza e farne uso per fornire risposte spesso di qualità superiore a quella ottenibile mediante l'uso di esperti umani.

L'informatica è frequentemente descritta come lo studio sistematico dei processi algoritmici che descrivono e trasformano l'informazione ed è quindi punto di incontro di almeno due discipline autonome: il progetto, la realizzazione e lo sviluppo di macchine rappresentatrici ed elaboratrici di numeri (dunque l'elettronica) e i metodi di risoluzione algoritmica di problemi dati (algoritmica), che sfruttino a pieno le capacità di processamento offerte dalle macchine elaboratrici stesse per l'ottenimento di determinati risultati in output a partire da determinati dati in input.

La questione principale che sostiene l'informatica è dunque "come si può automatizzare efficientemente l'elaborazione di informazioni".

L'informatica, assieme all'elettronica e alle telecomunicazioni unificate insieme sotto la denominazione Information and Communication Technology (ICT), rappresenta quella disciplina e allo stesso tempo quel settore economico che ha dato vita e sviluppo alla terza rivoluzione industriale attraverso quella che è comunemente nota come rivoluzione informatica.

Data l'ampiezza del trattare l'informatica è quindi necessario definire, sia pure a grandi linee, e senza la presunzione della perfezione matematica, un quadro generale entro il quale comprendere la materia. Pertanto questa pagina cerca di essere un indice introduttivo dell'intera materia, con rimando a maggiori dettagli nelle pagine dedicate a ciascuna voce.

Seguono le sezioni:

  • Teorie e terminologia di base - Comprende quei termini (spesso stranieri) o concetti o metodi che sono significativi in informatica.

  • Hardware - Nel senso generalista di mezzo / strumento.

  • Software - Nel senso generalista di istruzioni alla macchina.

  • Sistema informatico - Nel senso di connubio tra hardware e software in un insieme organico, coerente e funzionante, pronto per fornire un servizio.

  • Applicazione - Nel senso più generale di sistema informatico dedicato (in tutto o in parte) ad uno specifico servizio, come soluzione ad una necessità (spesso latente o autoalimentata).

  • Gestione - Nel senso di chi tratta direttamente l'informatica, con quali metodi, con quale organizzazione con che tipo di sistemi.

 

 

HARDWARE.

Nell'informatica pionieristica degli anni sessanta questo termine inglese, letteralmente "ferramenta", ben si prestava a indicare le macchine utilizzate.

Anche con la sostituzione delle valvole termoioniche in favore dei transistor e poi dei primi circuiti integrati MOS, tali macchine erano composte da telai e pannelli metallici robusti tutti rigorosamente assemblati mediante bullonature vistose, per contenere i preziosissimi e delicatissimi circuiti elettronici che erano il cuore degli elaboratori e delle prime periferiche di base.

Oggi, quando risulta difficile ritenere ferramenta un mouse o una webcam, il termine è rimasto più che altro per distinguere tutto ciò che è macchina, strumento, dai programmi (il software) per far funzionare la macchina o lo strumento. In pratica l'hardware è tutto ciò che è palpabile e visibile con gli occhi, come un hard disk, un monitor, lo stesso involucro del computer.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SOFTWARE.

È importante distinguere il software di base (oggi chiamato sistema operativo) dal software applicativo (comunemente detto programma o applicazione):

  • Il software di base serve per rendere operativo l'elaboratore;

  • Il software applicativo serve per implementare nuove funzioni e/o rendere operative parti dell'elaboratore.

Una visione semplicistica può essere quella secondo cui l'elaboratore usa:

  • il software di base per sé stesso, come servizio interno;

  • il software applicativo per fornire un servizio alle persone che lo utilizzano.

Nondimeno, molte funzioni del software di base offrono valore aggiunto anche all'utente finale (ad esempio, il file system consente all'utente di memorizzare e poi riutilizzare secondo necessità il proprio lavoro). Perciò, all'interno del software di base è possibile ulteriormente distinguere le funzionalità a valore aggiunto per l'utente e quelle che sono meramente di servizio per garantire il funzionamento della macchina.

Il software di base, oggi detto sistema operativo, nasce con l'evoluzione tecnologica. Mentre i primi elaboratori contenevano tutte le istruzioni necessarie al proprio funzionamento, ivi incluse quelle di interazione con l'hardware (spesso complesse e non portabili), l'aumento della memoria e della potenza di calcolo ha portato all'evoluzione di strati software interposti tra il programmatore e l'hardware (all'epoca, tutti gli utenti erano anche programmatori e non esisteva ancora la nozione di software general purpose).

Oggi, se si escludono i sistemi dedicati a particolari servizi critici come l'avionica, la chirurgia assistita, il controllo di impianti a ciclo continuo, mezzi in movimento, ecc. il rapporto tra software di base e software applicativo è sempre superiore a uno. Nel caso dei personal computer domestici tale rapporto sale spesso tranquillamente al di sopra di 10 a 1.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SISTEMA INFORMATICO.

Hardware e software formano un sistema informatico; formano uno strumento utile per fare qualcosa. Questa generica definizione, apparentemente banale, in realtà denota il fatto che oggi con un sistema informatico ci si fa di tutto, e che ogni giorno ci si fa qualcosa di più.

A parte il classico personal computer o il server di rete pensiamo ad esempio al telefono cellulare, alla fotocamera digitale, ad una console per videogiochi, al cruscottoauto con il navigatore satellitare, al monitoraggio in sala di rianimazione, ecc.
Sono tutti sistemi informatici, che ci forniscono servizi specifici. Pensiamo ad un aereo moderno: al suo interno possiamo trovare non uno, ma molti sistemi informatici, ciascuno con un preciso compito.

Internet nel suo insieme è un sistema informatico, formato a sua volta da una rete di sistemi informatici che lavorano per un obiettivo comune: permettere a chiunque di connettersi e scambiare informazioni con chiunque, in qualsiasi parte del globo.

Con l'informatica che cominciava a diffondersi al di fuori del ristretto mondo della ricerca e all'interno di grandi strutture operative sorse la necessità di nuove figure professionali che "curassero" l'oggetto ancora misterioso che era l'elaboratore elettronico. E sorse anche la necessità di dare un nome e includere nella struttura operativa quell'unità a cui veniva demandato il compito di elaborare i dati.

Il primo nucleo riconosciuto di persone addette alla elaborazione dei dati fu il cosiddetto Centro Meccanografico. Era dotato di elaboratori della seconda generazione (circuiti elettromagnetici, pannelli di programma somiglianti alle consolle telefoniche dei centralini di inizio secolo, in cui le istruzioni erano connettori a doppio spinotto introdotti in prese unipolari, ciascuna col suo scopo), schede perforate per i dati di massa, macchine perforatrici, macchine selezionatrici e stampatrici a barre verticali. Il centro era gestito da un capo centro che governava sui primi programmatori, sugli operatori, sulle perforatrici (donne).

All'inizio degli anni sessanta, con l'avvento della terza generazione degli elaboratori (del tipo IBM/360), le cose non cambiarono molto, tranne che l'unità organizzativa, soprattutto in ambienti nuovi si chiamava Centro Elaborazione Dati (CED). Nota: la definizione di centro meccanografico è stata dura a morire, soprattutto in Pubblica Amministrazione.

Con l'aumento della pervasività dell'informatica via via in ogni settore aziendale e di servizio, il CED è diventato una unità strategica, spesso anche scomoda e comunque costosissima. Già negli anni settanta alcune aziende hanno dato il via a quel processo che negli anni ottanta si chiamerà outsourcing, estraendo il Servizio Elaborazione Dati (ex CED) dalla struttura dell'azienda, facendone una società a sé stante (ad esempio Datamont, dalla Montedison, ed Enidata, dall'ENI).

La diffusione del personal computer ha dato il colpo di grazia alla maggior parte di queste strutture, costrette a cedere il potere di unici depositari delle capacità di gestire i mezzi informatici.

Oggi le grandi aziende tendono ad avere un nucleo interno dedicato all'informatica, composto solo da personale di alto livello e generalmente dipendenti direttamente dalla Direzione generale. Tutta la parte operativa è gestita in outsourcing da società specializzate.

Tutto questo riguarda soprattutto l'informatica gestionale delle medie grandi aziende del settore privato, quella governata con i sistemi ERP. Alcune isole di applicazionimission critical (determinati processi o determinati servizi) sono rimasti sotto la piena responsabilità interna.

Nel settore Pubblico il processo di esternalizzazione è stato molto più lento ed è tuttora in corso.

Le piccole e medie aziende, non avendo a disposizione risorse finanziarie sufficienti hanno iniziato a fruire delle opportunità offerte dall'informatica solo in tempi relativamente recenti, quando le case costruttrici di elaboratori hanno creato macchine ad hoc (vedi ad esempio il sytstem/38 IBM diventato poi AS/400), dotato anche di applicazioni software adatte a quelle realtà, sia con il diffondersi sul territorio di aziende specializzate nel fornire servizi orientati a tale tipo di azienda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

APPLICAZIONE.

Del sistema informatico si è detto che è uno strumento utile per fare qualcosa. Questo qualcosa è l'applicazione. Il termine applicazione informatica è nato quando il computer è uscito dalle mani degli scienziati e dalle stanze degli istituti di ricerca ed è entrato nel resto del mondo. Naturalmente il computer era utile anche prima (e lo è di certo ancor di più oggi, in quegli ambienti), ma come ad esempio in ingegneria e così in informatica, si distingue l'attività della ricerca pura da quella applicata.

Le prime applicazioni pratiche si ebbero, negli anni sessanta e inizio settanta, nelle grandi aziende, e in generale nelle grandi organizzazioni pubbliche o private, laddove soluzioni informatiche abbastanza semplici permettevano significativi risparmi di tempo nelle operazioni quotidiane e di routine. Basti ricordare Inps (a lungo capofila dell'informatica italiana), Banca d'Italia, Alitalia, Eni, Montedison, Enel[2].

Con gli anni, e con uno sviluppo sempre più veloce delle capacità di elaborazione in parallelo all'abbassamento dei costi, l'informatica ha pervaso qualsiasi settore, fino alla vita quotidiana e all'intrattenimento personale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GESTIONE.

Con l'informatica che cominciava a diffondersi al di fuori del ristretto mondo della ricerca e all'interno di grandi strutture operative sorse la necessità di nuove figure professionali che "curassero" l'oggetto ancora misterioso che era l'elaboratore elettronico. E sorse anche la necessità di dare un nome e includere nella struttura operativa quell'unità a cui veniva demandato il compito di elaborare i dati.

Il primo nucleo riconosciuto di persone addette alla elaborazione dei dati fu il cosiddetto Centro Meccanografico. Era dotato di elaboratori della seconda generazione (circuiti elettromagnetici, pannelli di programma somiglianti alle consolle telefoniche dei centralini di inizio secolo, in cui le istruzioni erano connettori a doppio spinotto introdotti in prese unipolari, ciascuna col suo scopo), schede perforate per i dati di massa, macchine perforatrici, macchine selezionatrici e stampatrici a barre verticali. Il centro era gestito da un capo centro che governava sui primi programmatori, sugli operatori, sulle perforatrici (donne).

All'inizio degli anni sessanta, con l'avvento della terza generazione degli elaboratori (del tipo IBM/360), le cose non cambiarono molto, tranne che l'unità organizzativa, soprattutto in ambienti nuovi si chiamava Centro Elaborazione Dati (CED). Nota: la definizione di centro meccanografico è stata dura a morire, soprattutto in Pubblica Amministrazione.

Con l'aumento della pervasività dell'informatica via via in ogni settore aziendale e di servizio, il CED è diventato una unità strategica, spesso anche scomoda e comunque costosissima. Già negli anni settanta alcune aziende hanno dato il via a quel processo che negli anni ottanta si chiamerà outsourcing, estraendo il Servizio Elaborazione Dati (ex CED) dalla struttura dell'azienda, facendone una società a sé stante (ad esempio Datamont, dalla Montedison, ed Enidata, dall'ENI).

La diffusione del personal computer ha dato il colpo di grazia alla maggior parte di queste strutture, costrette a cedere il potere di unici depositari delle capacità di gestire i mezzi informatici.

Oggi le grandi aziende tendono ad avere un nucleo interno dedicato all'informatica, composto solo da personale di alto livello e generalmente dipendenti direttamente dalla Direzione generale. Tutta la parte operativa è gestita in outsourcing da società specializzate.

Tutto questo riguarda soprattutto l'informatica gestionale delle medie grandi aziende del settore privato, quella governata con i sistemi ERP. Alcune isole di applicazionimission critical (determinati processi o determinati servizi) sono rimasti sotto la piena responsabilità interna.

Nel settore Pubblico il processo di esternalizzazione è stato molto più lento ed è tuttora in corso.

Le piccole e medie aziende, non avendo a disposizione risorse finanziarie sufficienti hanno iniziato a fruire delle opportunità offerte dall'informatica solo in tempi relativamente recenti, quando le case costruttrici di elaboratori hanno creato macchine ad hoc (vedi ad esempio il sytstem/38 IBM diventato poi AS/400), dotato anche di applicazioni software adatte a quelle realtà, sia con il diffondersi sul territorio di aziende specializzate nel fornire servizi orientati a tale tipo di azienda.

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